Meditazione

L’ingrediente essenziale della felicità è la consapevolezza
La mente crea
Perché meditare?
Per essere più felici.
Tutto ciò che facciamo è per stare meglio: accendere la luce, comprare cibi buoni e abiti belli, abitare in case confortevoli…
Ma a volte queste cose creano l’effetto opposto perché generano desiderio (di possedere quello che non abbiamo e che pensiamo ci porterà felicità), attaccamento e insoddisfazione: non basta mai niente.
Cerchiamo all’esterno qualcosa che può venire solo dall’interno, da una mente pacificata e soddisfatta.
Meditare aiuta a conoscersi e a sviluppare una chiarezza mentale che non sappiamo neppure esista. Quando rallentiamo il flusso dei pensieri cominciamo a vedere le cose così come sono, e a comprenderle.
Non possiamo imporci di non pensare, dobbiamo capire come funziona la mente e imparare a padroneggiarla anziché lasciarla andare alla deriva.
Grazie alla meditazione impariamo piano piano qualcosa da portare nella vita quotidiana: il coraggio e l’amore per noi stessi, la forza della pazienza, l’ascolto profondo e la gentilezza amorevole, ma anche l’accettazione e la fiducia nelle nostre qualità e sul fatto che nei momenti di difficoltà ce la sapremo cavare.
“Ciò che dalla mente è fatto, dalla mente può essere disfatto”
Tante sono le meditazioni e tanti sono i tipi di mente per cui possiamo scegliere la meditazione a noi più adatta di momento in momento.
Qui troverai alcuni dei nostri oggetti di meditazione, per aiutarti a trovare il tuo modo personale di cominciare subito il tuo percorso di serenità.
Incontri per il tuo benessere mentale e spirituale
presso il Laboratorio Corpo-Mente-Cuore
Meditazioni concentrative, analitiche, riflessive e creative
basate sulla millenaria psicologia del Buddhismo Tibetano,
trasformeranno le riflessioni e le intuizioni assorbite, elaborate e rafforzate in azione costruttiva
L’Impermanenza
La cattiva notizia è che tutto è impermanente. La buona notizia è che tutto è impermanente.
Come comprendere e accettare l’illusione della stabilità. Come prepararci ai cambiamenti sia positivi che negativi.
La felicità non è assenza di dolore, quella è un’utopia, un ideale irrealizzabile, staccato dalla realtà, immobile.
La vita è un’alternanza di stati, è impermanenza.
Neghiamo la realtà del cambiamento perché ci fa paura, perché ci illudiamo di trovare all’ esterno, senza sforzo, qualcosa che renda la nostra vita significativa. Sappiamo che l’ universo è in continuo mutamento, ma capire questa verità a livello intellettuale non serve a niente.
E’ all’interno di noi stessi che dobbiamo sperimentarla.
A volte un evento traumatico ci costringe a guardare la realtà dell’impermanenza, e questo è l’inizio della saggezza.
Ogni cosa che esiste ha un inizio, una durata e una fine, ha delle conseguenze, produce un cambiamento.
Nel comprendere e accettare il cambiamento possiamo affrontare con coraggio i giorni che passano e i giorni che arrivano e scoprire che abbiamo il potere di cambiare quello che siamo, di trasformare la nostra mente e la nostra vita.

La parola costruttiva
“Quando sei solo osserva la tua mente. Quando sei con gli altri osserva la tua parola” (massima tibetana)
La mente è la base da cui partono le nostre parole.
Mente-parola-azione, parola-mente-corpo sono tra loro intrecciate e collegate.
La parola è un’espressione della mente.
Nella consapevolezza della parola c’è tutto il Dharma.
C’è la sofferenza che creiamo attraverso la parola, le cause di questa sofferenza e la possibilità di di vedere e trascendere tutto ciò grazie alla consapevolezza, con determinazione e pazienza.
Il parlare costituisce quasi sempre un’attività centrale della giornata, un’attività carica di condizionamenti e abitudini, al punto che potremmo dire che molti di noi esercitano di continuo la parola inconsapevole.
La parola è molto potente.
Può creare sofferenza, sfiducia, separazione.
Può altresì essere gentile, generosa, unitiva, dare sostegno, pace, gioia a chi la pronuncia e a chi l’ascolta.
Se la prima linea di lavoro è quella della consapevolezza, la seconda linea, più profonda, è quella del discernimento.
La scelta è sempre nostra. Bisogna prepararsi.

La magia di un incontro
L’ arte di comunicare con se stessi e con gli altri.
Sii sempre il tipo di persona che vorresti incontrare.
Senza conoscere se stessi, senza volersi veramente bene, senza l’apertura del cuore, è quasi impossibile comprendere gli altri, comunicare con gli altri.
Incontrarsi, avere belle sensazioni dell’ altro, essere ricambiati, diventare amici in modo duraturo: la magia di un incontro.
Conoscere, comprendere e amare se stessi, e quindi intuire meglio gli altri: le chiavi della comunicazione.
Poichè esere accettati, compresi, amati, è ciò che tutti desideriamo, impariamo a farlo per primi.

La forza della gentilezza
“Per la tua felicità prenditi cura anche degli altri” (Lama Zopa)
Yoga integrale e meditazioni
Il valore della gentilezza come espressione delle qualità e dei più alti valori umani.
Spesso perseguiamo divertimento, bellezza, comodità, ma trascuriamo di prenderci cura del nostro mondo interiore, di ammorbidire le nostre sofferenze e le nostre paure.
La gentilezza comporta di condividere con gli altri il nostro spazio interiore.
Come possiamo realizzare tutto questo se non abbiamo trattato noi stessi con gentilezza amorevole?
Cosa c’è alla basa della gentilezza?
Cosa desidera?
Come si esprime?
Quali gentilezze potremmo fare?
Quali sono gli ostacoli?
Come ci fa sentire?
Siamo gentili con noi stessi?
Ci piacerebbe che le persone fossero più gentili con noi?
Queste ed altre sono le domande a cui risponderemo, attivando e rafforzando il potenziale di gentilezza che è in noi, per poi trasformarlo in azione costruttiva.
Solo così la nostra vita sarà più serena e soddisfacente.

Per vincere la paura di invecchiare e di morire
“Di tutte le arature quella autunnale è la suprema
Di tutte le impronte quelle dell’elefante è la suprema
Di tutte le percezioni il ricordo dell’impermanenza e della morte è la suprema” (Il Buddha)
Il cambiamento avviene sempre e resistergli crea molta sofferenza.
Ogni cosa che esiste, ogni azione fisica, mentale, verbale ha un inizio, una durata, una fine, produce un cambiamento, ha delle conseguenze.
La prima forma di impermanenza che rifiutiamo è la nostra, cioè la nostra fine.
Non accettiamo che le cose cambino e cessino.
Per liberarci dalla sofferenza generata da ciò che è transitorio dobbiamo eliminare il nostro modo di pensare che non ci fa accettare l’ impermanenza.
Accettare che la vecchiaia, la malattia, la morte arriveranno, senza esserne ossessionati, prendersi cura del cambiamento, in armonia con i nostri desideri più profondi è possibile.
Ricordati di vivere e di completare la tua vita.
Proporrò esercizi pratici atti a sperimentare cos’è veramente utile per prepararci alla malattia e alla morte, nostra e di chi ci sta intorno. Sperimenteremo l’ evolversi della malattia e il momento della morte, il lasciar andare, l’ accettazione, il perdono, e ancora non è tutto.

Cambiare la mente negativa
Sviluppare un’attenzione vigile e costante della propria mente, con la determinazione a dominarla: è la sola conquista che può portare pace e felicità a noi stessi e agli altri.
Il cambiamento avviene sempre e resistergli crea molta sofferenza.
Riconosce che il cambiamento esiste vuol dire stare nel presente e accettarlo.
Non vuol dire essere felici, ma non ci sono alternative.
Bisogna prepararsi.

Il magico potere della pazienza
Cosa scambiamo per pazienza?
Cos’è l’impazienza?
Cosa succede quando perdiamo la pazienza?
Cos’è la pazienza?
Come coltivarla?
Perché?

Scoprire i propri talenti
“La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata.
Allora, lì, è felice. Il resto del tempo, è tempo che passa ad aspettare o a ricordare.
Quando aspetti o ricordi non sei nè triste nè felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando.
Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda, semplicemente è lontana”.( A. Baricco “Questa storia”, ed. Feltrinelli)
Scoprire i propri talenti e agirli, infonde entusiasmo e può dar senso alla vita.

La meditazione del tea
Questa meditazione, di tradizione vietnamita, si pratica bevendo un tea.
Viene fatta per sviluppare la consapevolezza, la gentilezza amorevole, l’ascolto profondo, l’ interscambio fra le persone, la gratitudine,la capacità di offrire e di ricevere, e ancora non è tutto.
A differenza della Cerimonia del tea giapponese, dove ci sono due persone che partecipano e gli altri che osservano, in quella vietnamita tutti, per tutto il tempo, partecipano attivamente.

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